Negli ultimi anni, il dibattito sull’uso degli smartphone e dei social media da parte di bambini e adolescenti si è fatto sempre più acceso. Una recente petizione, lanciata dal pedagogista Daniele Novara e dallo psicoterapeuta Alberto Pellai, ha riportato il tema all’attenzione pubblica. L’iniziativa, disponibile su Change.org, propone di vietare l’uso degli smartphone ai minori di 14 anni e l’accesso ai social network sotto i 16 anni. L’appello ha già raccolto numerose firme di esponenti della cultura e dello spettacolo, mettendo in luce quanto questa tematica sia urgente e rilevante.
I danni certificati dalle neuroscienze
Gli esperti sottolineano come l’uso precoce di smartphone e social media possa causare gravi danni al cervello in via di sviluppo. Le neuroscienze dimostrano che l’esposizione prolungata a questi strumenti genera un rilascio eccessivo di dopamina, un neurotrasmettitore legato alla sensazione di piacere. Questo meccanismo rischia di creare una dipendenza da notifiche, like e interazioni digitali, rendendo i bambini incapaci di gestire in modo sano l’uso della tecnologia.
Inoltre, l’eccessiva esposizione agli schermi limita il tempo dedicato a esperienze fondamentali come il gioco all’aperto, le interazioni sociali dirette e l’apprendimento esperienziale. Questo porta a un mancato sviluppo di competenze emotive e relazionali, indispensabili per affrontare la vita reale. La proposta di Novara e Pellai, dunque, non è un rifiuto della tecnologia, ma un invito a un suo uso più consapevole e adatto ai tempi di sviluppo.
Mobilitazione e sostegno pubblico
La petizione ha trovato un ampio sostegno tra artisti e intellettuali di spicco, come Paola Cortellesi, Valeria Golino e Claudia Gerini. Questo appoggio da parte del mondo dello spettacolo dimostra quanto il tema sia percepito come centrale per la salute e il benessere dei giovani. Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha elogiato l’iniziativa, ricordando come già in Italia sia stato imposto il divieto di utilizzare smartphone fino alla terza media.
Uso consapevole della tecnologia
Il messaggio centrale dell’appello non è un rifiuto della modernità, ma la necessità di proteggere le nuove generazioni dai rischi di un’adozione troppo precoce di strumenti digitali. Gli esperti insistono sul fatto che ogni tecnologia ha il suo momento giusto e che forzare il suo utilizzo in età troppo giovane potrebbe compromettere lo sviluppo equilibrato di bambini e adolescenti.