Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Mamma

Funghi: a che età si possono dare ai bambini?

Il dibattito sull’opportunità di far mangiare funghi ai bambini sotto i 12 anni è in crescita. Sebbene in Italia si raccomandi di evitarli per presunti rischi digestivi, studi internazionali dimostrano che i funghi, se coltivati e preparati correttamente, possono essere un alimento nutriente e salutare

Funghi: a che età si possono dare ai bambini?
Funghi alimentazione bambini (©depositphotos)

Negli ultimi anni, l’indicazione di evitare i funghi per i bambini sotto i 12 anni ha suscitato un acceso dibattito tra genitori e professionisti della salute. Questa raccomandazione, che si è diffusa tramite portali informativi e social network, ha portato molti a rivedere le proprie abitudini alimentari. La premessa dietro a questa avvertenza risiede nell’idea che l’intestino dei bambini non sia in grado di digerire correttamente alcuni componenti dei funghi, come la chitina e particolari zuccheri, rendendoli vulnerabili a possibili intossicazioni.

Ma è davvero così? Proviamo a fare chiarezza su questa questione e di analizzare se l’allerta riguardo ai funghi per i più piccoli sia fondata o frutto di un malinteso.

Un’analisi critica

Pediatri esperti sottolineano che la raccomandazione di evitare i funghi non ha solide basi scientifiche. Negli ultimi dieci anni, non vi è stata alcuna modifica nelle capacità digestive dei bambini, e nessun altro paese sembra seguire una linea simile. Un’indagine tra le principali autorità sanitarie internazionali rivela che, al contrario, i funghi sono considerati un alimento nutriente e salutare per i più piccoli, senza l’evidente divieto che caratterizza l’Italia.

Le linee guida alimentari per i bambini, ad esempio quelle pubblicate dal Ministero della Salute canadese, consigliano di introdurre i funghi nella dieta infantile a partire dai 18 mesi. In Francia, invece, si incoraggia l’uso dei funghi, anche crudi, in diverse preparazioni. Al contrario, la situazione italiana sembra più complessa, influenzata da un opuscolo del Ministero della Salute che mette in guardia contro le intossicazioni da funghi selvatici, ma che è stato interpretato in modo più ampio, portando a un divieto generalizzato.

L’origine del divieto

Il documento in questione, redatto da Francesca Assisi, tossicologa, avverte sui pericoli dei funghi tossici, ma non fa alcuna distinzione tra quelli selvatici e quelli coltivati. Questo ha probabilmente contribuito a una errata generalizzazione che ha messo i funghi sotto una cattiva luce, alimentando l’idea che debbano essere evitati a prescindere. Vignuda suggerisce che la cautela dovrebbe concentrarsi esclusivamente sui funghi raccolti in natura, i quali possono effettivamente presentare rischi per la salute.

La situazione all’estero

Un confronto con altri paesi, come gli Stati Uniti, mostra un approccio completamente diverso. Programmi educativi come “Waffles + Mochi”, presentato da Michelle Obama, evidenziano i benefici dei funghi nella dieta infantile, sottolineando la loro bassa caloricità e il ricco contenuto di vitamine e minerali. Gli Stati Uniti, che affrontano un’epidemia di obesità infantile, promuovono una dieta bilanciata che include anche i funghi, senza temere intossicazioni o problemi digestivi.

Anomalia italiana

In sintesi, il divieto di somministrare funghi ai bambini sotto i 12 anni sembra più un’anomalia italiana che una necessità sanitaria. Le evidenze scientifiche suggeriscono che i funghi, se coltivati e preparati correttamente, possano far parte di una dieta equilibrata e nutriente per i più piccoli. È fondamentale informare i genitori in modo corretto, evitando di creare inutili paure. La scelta di introdurre i funghi nella dieta dei bambini dovrebbe basarsi su evidenze scientifiche e non su credenze diffuse, favorendo così una corretta alimentazione sin dall’infanzia.

E tu cosa ne pensi?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *