Lo streptococco, un batterio noto per scatenare infezioni respiratorie e cutanee, ha recentemente tenuto in scacco molte famiglie, con un’epidemia più lunga e aggressiva del solito. Ma perché quest’anno l’onda di streptococco è stata così intensa? Quali sono i sintomi da tenere d’occhio e come viene diagnosticata e trattata l’infezione nei bambini? Approfondiamo.
Le cause dell’aumento di contagi
Quest’anno, l’epidemia da streptococco è stata eccezionalmente prolungata e aggressiva, un fenomeno che molti attribuiscono alle restrizioni e alle misure di isolamento legate alla pandemia da Covid-19. Il periodo di distanziamento sociale e l’igiene frequente delle mani hanno potuto indebolire il sistema immunitario dei bambini, rendendoli più suscettibili alle infezioni una volta che le restrizioni sono state rimosse. Solo di recente si è osservato un calo dei casi, legato alla chiusura delle scuole e al maggior tempo trascorso all’aperto dai bambini.
Sintomi, diagnosi e trattamento dell’infezione da streptococco
I sintomi dell’infezione da streptococco tipicamente includono faringite, tonsillite e, in alcuni casi, la caratteristica eruzione cutanea della scarlattina. Tuttavia, distinguere tra un’infezione batterica e una virale può essere difficile clinicamente.
La diagnosi avviene spesso attraverso un tampone faringeo, anche se l’accuratezza dipende dalla corretta esecuzione del test. Il trattamento prevede l’uso di antibiotici come l’amoxicillina per dieci giorni, con un rapido miglioramento dei sintomi dopo circa 48 ore.
Complicanze e precauzioni da considerare
Sebbene la maggior parte dei casi di streptococco sia benigna, può portare a complicanze serie come otite, polmonite e, più raramente, malattie reumatiche o glomerulonefrite. Il trattamento tempestivo è fondamentale per prevenire queste complicanze.
Tuttavia, nonostante l’importanza della terapia antibiotica, non è raccomandato effettuare tamponi ripetuti una volta iniziato il trattamento, poiché il bambino smette di essere contagioso già dopo 48 ore dall’inizio della terapia.