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Prepararsi al parto: metodi naturali per stimolare le contrazioni

Quando il parto si avvicina, molte donne cercano metodi naturali per iniziare il travaglio. Tuttavia, è importante considerare i potenziali rischi e consultare un professionista sanitario per garantire la sicurezza

Prepararsi al parto: metodi naturali per stimolare le contrazioni
Donna incinta (©depositphotos)

Quando la data del parto si avvicina, molte future mamme iniziano a sentirsi impazienti e a cercare metodi per stimolare l’inizio del travaglio. La voglia di vedere il proprio bambino e il desiderio di alleviare il fastidio della gravidanza avanzata possono spingere verso l’uso di tecniche non farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi associati a queste pratiche.

Uno studio recente condotto da Jonathan Schaffir dell’Ohio State University College ha rivelato che oltre il 50% delle donne incinte ricorre a metodi naturali per avviare le contrazioni. Sebbene questi approcci possano sembrare allettanti, è importante considerarne i possibili effetti indesiderati e adottare precauzioni.

Metodi naturali e effetti collaterali

  1. Stimolazione del capezzolo: è una tecnica che può aiutare a scatenare le contrazioni grazie al rilascio di ossitocina, l’ormone responsabile delle contrazioni uterine. Uno studio su 719 donne ha dimostrato che il 40% di quelle che hanno stimolato i capezzoli per 1-3 ore al giorno hanno partorito entro tre giorni, rispetto al 6% delle donne che non hanno utilizzato questo metodo. Tuttavia, questa pratica può anche comportare il rischio di iperstimolazione dell’utero, portando a contrazioni eccessivamente forti e ravvicinate.
  2. Rapporti sessuali:  possono favorire l’inizio del travaglio grazie alle prostaglandine nel liquido seminale e all’ossitocina prodotta naturalmente durante l’atto. Tuttavia, le ricerche su questo argomento non sono conclusive e la sicurezza di questo metodo dipende dalle condizioni specifiche della gravidanza. Le donne con basso rischio di parto prematuro e senza placenta previa possono considerare i rapporti sessuali come una possibile opzione.
  3. Olio di ricino: tradizionalmente usato per indurre le contrazioni stimolando la muscolatura liscia e il rilascio di prostaglandine. Alcuni studi hanno mostrato che l’assunzione di olio di ricino può accelerare l’inizio del travaglio in alcune donne, ma può anche causare effetti collaterali come diarrea, nausea e disidratazione.
  4. Erbe: tra le più comuni per stimolare il travaglio ci sono l’olio di enotera e il cohosh blu. L’olio di enotera potrebbe ammorbidire la cervice, ma alcuni studi suggeriscono che possa aumentare il rischio di complicanze e prolungare la durata del travaglio. Il cohosh blu, sebbene usato storicamente, è stato associato a effetti collaterali pericolosi e dovrebbe essere evitato durante la gravidanza.

Ascoltare il proprio corpo

Secondo lo studio di Schaffir, il 43% delle donne ha fatto esercizio fisico nella speranza di accelerare le contrazioni. Tuttavia, non ci sono prove concrete che l’esercizio fisico possa effettivamente accelerare il travaglio, e la raccomandazione principale è di godere degli ultimi giorni di gravidanza, mangiare bene, idratarsi e riposare. La sicurezza e il benessere della madre e del bambino devono sempre essere la priorità.

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