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Cortisone in allattamento: è sicuro assumerlo?

Il cortisone può essere assunto durante l’allattamento, ma con alcune precauzioni. A dosi moderate, passa nel latte materno in quantità trascurabili e non rappresenta un rischio significativo per il bambino

Cortisone in allattamento: è sicuro assumerlo?
Donna che allatta (©depositphotos)

L’uso di farmaci durante l’allattamento solleva spesso domande importanti, specialmente quando si tratta di corticosteroidi come il cortisone. Questa classe di farmaci viene utilizzata per trattare una vasta gamma di condizioni, dall’asma alle malattie autoimmuni, grazie alle sue potenti proprietà antifiammatorie e immunosoppressive. Tuttavia, per le madri che allattano, sorge spontanea una domanda: è sicuro assumere cortisone durante l’allattamento?

Cos’è il cortisone?

Il cortisone è un farmaco appartenente alla famiglia dei corticosteroidi, utilizzato per ridurre l’infiammazione e sopprimere il sistema immunitario. È spesso prescritto per trattare condizioni croniche come asma, artrite reumatoide, lupus, e altre patologie che coinvolgono processi infiammatori o iperattività del sistema immunitario.

Cortisone e allattamento: rischio o sicurezza?

Le informazioni disponibili suggeriscono che il cortisone può essere assunto durante l’allattamento, ma con alcune precauzioni. Il cortisone assunto a basse dosi tende a passare nel latte materno in quantità minime, generalmente considerate non pericolose per il bambino. Questo è particolarmente vero per trattamenti a breve termine o a basso dosaggio.

  1. Dosaggio e modalità di assunzione: l’elemento chiave nella valutazione della sicurezza è il dosaggio. Le dosi basse, come quelle che si utilizzano per il trattamento di allergie o infiammazioni lievi, rilasciano nel latte materno quantità trascurabili del farmaco. Anche in caso di dosi più elevate, spesso il rischio è considerato minimo, ma è sempre meglio adottare alcune misure di precauzione, come allattare prima di assumere il farmaco o attendere qualche ora dopo la somministrazione per ridurre ulteriormente l’esposizione del bambino.
  2. Tipo di corticosteroide: un altro aspetto da considerare è il tipo specifico di corticosteroide. Alcuni farmaci, come il prednisone (un precursore del cortisone) o il betametasone, sono generalmente considerati sicuri a dosaggi moderati. In ogni caso, è importante che il medico valuti l’opportunità di usare un farmaco che abbia un’emivita più breve, cioè che venga rapidamente eliminato dall’organismo, per ridurre il passaggio nel latte.

Effetti sul bambino

Studi condotti finora non hanno mostrato effetti negativi significativi sui neonati allattati al seno da madri che assumono cortisone a dosi moderate. Tuttavia, la prudenza è d’obbligo, soprattutto in caso di trattamenti prolungati o ad alte dosi. Nei neonati prematuri o con problemi di salute, il medico potrebbe valutare con maggiore attenzione il rischio potenziale, considerando anche la vulnerabilità maggiore di questi bambini.

Benefici per la madre e impatto sull’allattamento

In alcuni casi, il cortisone può essere essenziale per la salute della madre, permettendole di gestire efficacemente malattie che altrimenti potrebbero compromettere il suo benessere e la capacità di prendersi cura del neonato. Una madre che non riceve il trattamento necessario potrebbe vedere peggiorare la sua condizione, con possibili ripercussioni anche sull’allattamento stesso.

Precauzioni e consulto medico

Come con ogni farmaco durante l’allattamento, è essenziale consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con cortisone. Il professionista sanitario sarà in grado di valutare il rapporto rischio-beneficio, personalizzando il trattamento in base alle esigenze della madre e del bambino. È anche possibile che il medico suggerisca alternative terapeutiche, nel caso in cui il cortisone non sia strettamente necessario.

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