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Piaghetta dell’utero: comprendere e affrontare l’ectopia cervicale

La piaghetta, o ectopia cervicale, è un fenomeno comune e benigno che comporta l’estroflessione della mucosa endocervicale. Sebbene spesso asintomatica, può causare secrezioni vaginali e spotting. È importante monitorarla con visite ginecologiche regolari e, se necessario, intervenire con diatermocoagulazione per rimuoverla

Piaghetta dell'utero: comprendere e affrontare l'ectopia cervicale
Consulto ginecologico (©depositphotos)

Il fenomeno noto come “piaghetta” è più comune di quanto si creda e colpisce un numero significativo di donne. Sebbene il termine possa suonare allarmante, in realtà si riferisce a una condizione benigna chiamata “ectopia” o “ectropion”. Questo disturbo si manifesta con l’estroflessione della mucosa endocervicale, comportando la perdita dell’epitelio pavimentoso che normalmente riveste il collo dell’utero. Sebbene l’ectopia sia generalmente innocua, è spesso fonte di preoccupazione per le donne che ne sono affette. Scopriamo insieme, con l’aiuto degli specialisti dell’Humanitas, di cosa si tratta, come si manifesta e come gestirla efficacemente.

Cosa sono la piaghetta e l’ectopia cervicale?

La piaghetta, o ectopia cervicale, è una lesione che si presenta a livello dell’orifizio uterino esterno, la zona più prossima alla vagina. Questo fenomeno avviene quando una porzione di tessuto dell’endocervice si estende verso l’esterno, colonizzando l’epitelio vaginale che normalmente riveste il collo dell’utero. Le dimensioni di questa estroflessione possono variare notevolmente e, nella maggior parte dei casi, è durante una visita ginecologica di routine che il disturbo viene individuato.

L’ectopia è spesso una condizione congenita, dovuta alla persistenza dell’epitelio endocervicale oltre l’orifizio uterino esterno, proprio come durante la vita fetale. Al contrario, l’ectropion si sviluppa generalmente a seguito della scomparsa dell’epitelio pavimentoso cervicale, spesso provocata da infiammazioni o da traumi da parto.

Sintomi e diagnosi: quando è il caso di allarmarsi?

La piaghetta è di solito asintomatica e non provoca particolari fastidi. Tuttavia, in alcuni casi, può causare una maggiore secrezione vaginale, perdite di sangue dopo i rapporti sessuali o spotting intermestruale. Sebbene questi sintomi possano sembrare preoccupanti, è importante sapere che la piaghetta di per sé non è pericolosa. Tuttavia, è essenziale monitorare la condizione regolarmente, poiché la mucosa cervicale più esposta può essere più suscettibile a infezioni e infiammazioni.

Gli specialisti raccomandano di eseguire un Pap test annuale per assicurarsi che non ci siano complicazioni e di seguire alcune semplici regole di igiene intima. Tra queste, evitare l’uso eccessivo di salvaslip e proteggere la propria salute sessuale con il profilattico, soprattutto con partner diversi, per prevenire infezioni che potrebbero aggravare la condizione.

Trattamenti e interventi

Se la piaghetta non provoca sintomi significativi, è sufficiente una sorveglianza regolare tramite visite ginecologiche. Tuttavia, se si verificano infiammazioni o disagi persistenti, è possibile considerare un intervento chirurgico. Una tecnica comune è la diatermocoagulazione, che prevede l’uso di un bisturi elettrico per bruciare l’area interessata. Questo intervento, eseguibile in ambulatorio senza anestesia, è rapido e generalmente indolore.

Dopo l’intervento, è consigliato evitare rapporti sessuali per almeno 20-30 giorni, durante i quali si possono osservare perdite vaginali che cambiano colore, segno della cicatrizzazione in corso. La procedura, pur essendo semplice, è importante per garantire la completa guarigione della lesione.

Implicazioni della piaghetta sulla gravidanza

La piaghetta di per sé non influisce negativamente sulla gestazione. Tuttavia, i cambiamenti associati alla piaghetta possono rendere il collo dell’utero più suscettibile a infezioni o infiammazioni, che, se non trattate, potrebbero causare complicazioni. Le infezioni vaginali non trattate potrebbero potenzialmente avere effetti negativi sulla gravidanza, ma questo è raro.

Inoltre, le perdite ematiche occasionali causate dalla piaghetta possono essere confuse con segni di altri problemi, come il distacco della placenta o un aborto spontaneo. Pertanto, è fondamentale che le donne in gravidanza con piaghetta consultino il loro ginecologo per una diagnosi precisa e per escludere altre possibili cause di sanguinamento.

Monitoraggio e gestione della piaghetta in gravidanza

La gestione della piaghetta durante la gravidanza implica generalmente un monitoraggio regolare. È consigliabile che le donne incinte con piaghetta effettuino visite ginecologiche più frequenti per assicurarsi che non ci siano complicazioni e che la condizione non peggiori.

Se la piaghetta non provoca sintomi gravi, come forti dolori o sanguinamenti persistenti, è spesso sufficiente un controllo periodico. Tuttavia, se si verificano infezioni o fastidi significativi, il ginecologo potrebbe raccomandare trattamenti appropriati che non compromettano la gravidanza. Le opzioni terapeutiche durante la gravidanza possono essere limitate, e le procedure invasive, come la diatermocoagulazione, sono generalmente evitate fino dopo il parto, a meno che non vi sia un’urgenza medica.

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