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Listeriosi in gravidanza: prevenzione, diagnosi e cura

Come proteggere mamma e feto dalla Listeria monocytogenes

Listeriosi in gravidanza: prevenzione, diagnosi e cura
Listeria in gravidanza (©depositphotos)

La listeriosi è un’infezione batterica causata dal microrganismo Listeria monocytogenes, presente in diversi ambienti naturali come il terreno, i vegetali e molte specie animali. Questo batterio può essere parte della normale flora intestinale degli individui sani, ma in situazioni particolari, come durante la gravidanza, può rappresentare un pericolo significativo per la madre e il feto. La diminuzione dell’acidità gastrica e altre alterazioni gastrointestinali possono aumentare il rischio di contrarre la malattia.

Come si contrae la listeriosi?

Circa un terzo dei casi di listeriosi viene diagnosticato nelle donne incinte. Le modificazioni ormonali durante la gravidanza aumentano la sensibilità del sistema immunitario al batterio, rendendo le donne incinte circa 20 volte più suscettibili all’infezione rispetto agli adulti sani. La listeriosi è principalmente trasmessa attraverso gli alimenti contaminati, in particolare cibi crudi o non adeguatamente cotti, e può proliferare anche nei cibi refrigerati. I principali serbatoi della Listeria sono il suolo, il foraggio, l’acqua e il fango.

Sintomi e rischi della listeriosi in gravidanza

La listeriosi può essere particolarmente pericolosa durante la gravidanza, poiché l’infezione può essere trasmessa al feto attraverso la placenta, anche se la madre è asintomatica. Questa trasmissione può avvenire anche durante il parto. I sintomi della listeriosi in gravidanza includono febbre, dolori muscolari, malessere generale, e dolori lombari, spesso accompagnati da diarrea, nausea e vomito. Sebbene i sintomi nella madre possano variare in gravità, i rischi per il feto sono elevati e possono includere meningite, setticemia, parto prematuro e aborto.

Diagnosi della listeriosi

La diagnosi della listeriosi durante la gravidanza viene effettuata principalmente tramite esami del sangue o del midollo spinale per rilevare la presenza del batterio Listeria monocytogenes. Altri esami utili possono includere l’analisi del liquido amniotico o della placenta nelle prime fasi della gravidanza.

Terapia e trattamento

Il trattamento consiste nella somministrazione di antibiotici. Tuttavia, non sempre questi riescono a prevenire la trasmissione dell’infezione al feto. Se la gravidanza si conclude positivamente nonostante l’infezione, il neonato può comunque contrarre la listeriosi neonatale al momento del parto. Questa condizione può manifestarsi con setticemia, insufficienza respiratoria, lesioni cutanee, meningite e ascessi in vari organi, potenzialmente letali per il neonato.

Prevenzione della listeriosi in gravidanza

La prevenzione è la strategia più efficace contro la listeriosi in gravidanza. È essenziale seguire rigorose precauzioni alimentari:

  1. Cottura adeguata: assicurarsi che la carne sia ben cotta e che i prodotti caseari siano pastorizzati.
  2. Igiene alimentare: lavare accuratamente le mani, i coltelli e gli utensili usati per preparare cibi crudi.
  3. Evitare cibi a rischio: astenersi dal consumo di latte crudo, formaggi a pasta molle (come quelli freschi in fiocchi e ottenuti dal latte crudo), patè, creme di carne e formaggio refrigerate, hot dog, hamburger e pesce affumicato se non riscaldati ad alte temperature.

Alimenti a rischio di contaminazione da Listeria

La Listeria può essere presente in vari alimenti, tra cui:

  • Formaggi freschi e a pasta molle
  • Latte in polvere, crudo e mal pastorizzato
  • Carne cruda e insaccati, pollame cotto e crudo
  • Pesce affumicato
  • Verdure crude non sufficientemente lavate

Per minimizzare i rischi, è cruciale adottare una corretta igiene alimentare e cuocere adeguatamente tutti gli alimenti. Durante la gravidanza, la sicurezza alimentare diventa una priorità per proteggere sia la madre che il bambino da infezioni potenzialmente pericolose come la listeriosi.

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