La gestosi gravidica, o preeclampsia, rappresenta una delle complicazioni più temibili della gravidanza, caratterizzata da un aumento improvviso della pressione arteriosa e dalla presenza di proteine nelle urine. Questa condizione, che colpisce circa il 5-8% delle gravidanze, può avere gravi ripercussioni sulla salute della madre e del feto se non riconosciuta e trattata tempestivamente.
Sintomi della gestosi gravidica
I sintomi della gestosi gravidica possono variare da lievi a gravi e spesso si manifestano dopo la ventesima settimana di gestazione. I segni più comuni includono:
- Ipertensione: un aumento della pressione sanguigna, che può essere rilevato durante le visite prenatali di routine.
- Proteinuria: la presenza di proteine nelle urine, rilevata tramite esami di laboratorio.
- Edema: gonfiore improvviso e significativo delle mani, dei piedi e del viso.
- Aumento di peso rapido: non correlato all’alimentazione, ma dovuto alla ritenzione di liquidi.
- Mal di testa persistente: spesso accompagnato da disturbi visivi come visione offuscata, luci lampeggianti o sensibilità alla luce.
- Dolore addominale superiore: generalmente localizzato sotto le costole sul lato destro.
- Nausea o vomito: che può essere persistente e non attribuibile ad altre cause.
Diagnosi
La diagnosi di gestosi gravidica viene effettuata attraverso una combinazione di osservazioni cliniche e test di laboratorio. La misurazione regolare della pressione arteriosa durante le visite prenatali è fondamentale per la rilevazione precoce. Inoltre, l’analisi delle urine per la presenza di proteine e esami del sangue per valutare la funzionalità renale e epatica sono essenziali per confermare la diagnosi.
Conseguenze della gestosi gravidica
La gestosi gravidica non trattata può portare a gravi complicazioni sia per la madre che per il feto:
- Per la madre: le conseguenze possono includere eclampsia (convulsioni), danni agli organi (come fegato e reni), distacco della placenta e sindrome HELLP (una combinazione di emolisi, elevati enzimi epatici e basso numero di piastrine).
- Per il feto: il rischio di nascita prematura è elevato, con conseguenti problemi di sviluppo e crescita. Inoltre, la restrizione della crescita intrauterina (IUGR) e la sofferenza fetale acuta possono verificarsi a causa della ridotta perfusione placentare.
Trattamento e gestione
La gestione della gestosi gravidica dipende dalla gravità della condizione e dall’età gestazionale del feto. Le opzioni includono:
- Monitoraggio: nelle forme lievi, un attento monitoraggio della pressione arteriosa, delle condizioni fetali e dei segni di progressione della malattia può essere sufficiente.
- Farmaci: gli antipertensivi possono essere prescritti per controllare la pressione sanguigna, mentre i corticosteroidi possono essere somministrati per favorire la maturazione polmonare del feto in caso di rischio di parto prematuro.
- Parto: in caso di gestosi grave, l’unico trattamento risolutivo è il parto, che può essere indotto o eseguito tramite taglio cesareo a seconda delle condizioni cliniche.
Prevenzione
Sebbene non esista una prevenzione definitiva per la gestosi gravidica, alcuni approcci possono ridurre il rischio:
- Controllo medico regolare: visite prenatali frequenti per monitorare la pressione arteriosa e la proteinuria.
- Stile di vita sano: una dieta equilibrata, attività fisica regolare e controllo del peso.
- Gestione dei fattori di rischio: come il trattamento delle condizioni preesistenti (es. ipertensione cronica, diabete) e l’uso di aspirina a basso dosaggio in gravidanza, secondo le indicazioni mediche.
La gestosi gravidica richiede una diagnosi precoce e una gestione adeguata per garantire la sicurezza della madre e del bambino. Grazie ai progressi nella cura prenatale, le complicazioni possono essere minimizzate, consentendo una gravidanza il più possibile sicura e serena.