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Maternità surrogata: dalla proibizione nazionale al dibattito sull’universalità del reato

La maternità surrogata è vietata in Italia, con pene severe per chi la pratica. Un nuovo disegno di legge vuole renderla un reato universale, perseguendo anche chi si sottopone alla surrogazione all’estero. Il dibattito solleva questioni etiche e legali

Maternità surrogata: dalla proibizione nazionale al dibattito sull'universalità del reato
Una coppia omosessuale con madre surrogata (©depositphotos)

Nel contesto italiano, la maternità surrogata è una pratica severamente vietata e punita con la reclusione da tre mesi a due anni, oltre a una multa da 600.000 a un milione di euro. Nonostante ciò, numerose coppie italiane cercano di realizzare il loro sogno di genitorialità recandosi all’estero, nei paesi dove la surrogazione è legale. Questa tendenza ha spinto un gruppo di deputati di Fratelli d’Italia a presentare un disegno di legge controverso, mirato a rendere la maternità surrogata un reato universale.

Il disegno di legge sulla maternità surrogata

Il disegno di legge, promosso da Fratelli d’Italia e fortemente sostenuto da Giorgia Meloni, ha già ricevuto l’approvazione della commissione Giustizia del Senato e attende ora il voto del Senato. Se approvata, la legge potrebbe applicarsi anche ai cittadini italiani che si sottopongono alla maternità surrogata all’estero, obbligando i magistrati italiani a perseguirli al loro ritorno in patria. Le pene previste rimangono invariate, con la possibilità di reclusione da tre mesi a due anni per i trasgressori.

Comprendere la maternità surrogata

La maternità surrogata, come spiegato dal Centro di Fertilità di Las Vegas, coinvolge una donna che accetta di portare a termine una gravidanza per conto di un’altra persona o coppia, senza contribuire geneticamente all’embrione. Questo viene creato utilizzando un ovulo, che può appartenere alla coppia richiedente o a una donatrice, fecondato dal seme di un partner maschile, di entrambi i partner maschi, o di un donatore di sperma.

La situazione italiana: leggi e controversie

La surrogazione di maternità è vietata in Italia dal 2004, con la legge n. 40/2004. Questo divieto è stato confermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 272/2017, che ha dichiarato la pratica lesiva della dignità della donna e destabilizzante per le relazioni umane. Tuttavia, la mancanza di norme chiare sul riconoscimento dei genitori non biologici ha creato un vuoto legislativo, spingendo alcune famiglie a ricorrere alla magistratura per garantire i diritti dei minori nati da maternità surrogata all’estero.

Turismo procreativo: un fenomeno in crescita

L’impossibilità di accedere alla maternità surrogata in Italia ha dato origine al cosiddetto “turismo procreativo”, con coppie che si recano all’estero per realizzare il loro desiderio di avere figli. Tuttavia, il nuovo disegno di legge potrebbe complicare ulteriormente questa situazione, rendendo le coppie italiane che scelgono la surrogazione all’estero suscettibili a sanzioni penali al loro ritorno in patria.

Un futuro incerto

L’approvazione del disegno di legge renderebbe l’Italia uno dei pochi paesi a criminalizzare universalmente la maternità surrogata. Questo solleva importanti questioni etiche e legali riguardo al diritto delle coppie di avere figli e al riconoscimento dei diritti dei minori nati da queste pratiche. Il dibattito sulla maternità surrogata in Italia è quindi destinato a proseguire, riflettendo le tensioni tra norme nazionali e diritti individuali in un contesto globalizzato.

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