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I disturbi del linguaggio infantile: cosa sono e tipologie

Un’analisi dei disturbi del linguaggio nei bambini

I disturbi del linguaggio infantile
Un bambino con un disturbo del linguaggio e la sua insegnante (©depositphotos)

Il linguaggio è uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo infantile, una porta verso il mondo che permette ai bambini di esprimere pensieri, sentimenti e bisogni. Tuttavia, per alcuni bambini, questo processo naturale può essere un’impresa complicata, portando alla luce i disturbi del linguaggio, un gruppo eterogeneo di condizioni che influenzano la capacità di comprendere e/o esprimere il linguaggio.

I disturbi del linguaggio

Mentre molti bambini iniziano a parlare e a comprendere il linguaggio senza problemi evidenti, altri possono manifestare ritardi significativi o difficoltà specifiche. Il “Disturbo del Linguaggio” è un termine paracadute sotto il quale rientrano una varietà di condizioni, tutte caratterizzate da un’anomalia nello sviluppo normale delle abilità linguistiche, senza che vi siano compromissioni di ordine cognitivo, motorio, sensoriale o socio-emotivo.

Quando preoccuparsi?

Un punto cruciale nell’identificazione di possibili disturbi del linguaggio è l’età di circa 3 anni. Questo periodo segna una pietra miliare nello sviluppo linguistico, dove i “parlatori tardivi” possono essere distinti dai bambini che potrebbero necessitare di un’attenzione più specialistica. Se un bambino non raggiunge determinati traguardi nel linguaggio entro i 3-4 anni, potrebbe essere indicativo di un disturbo che richiede intervento.

Contrariamente a malattie più visibili, i disturbi del linguaggio spesso sfuggono all’identificazione precoce e alla diagnosi specifica. Questa sfida è accentuata dalla loro comorbilità con altre condizioni neurosviluppali, come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), che influenzano l’abilità di leggere e scrivere.

Classificazione e tipologie

I disturbi del linguaggio possono essere classificati in diverse categorie, basate su studi psicolinguistici e neuropsicologici:

  1. Disturbi misti: includono problemi come l’agnosia uditiva verbale e il disordine fonologico-sintattico, che compromettono la percezione e/o produzione dei suoni e delle strutture linguistiche.
  2. Disturbi espressivi: come la disprassia verbale e il deficit di programmazione fonologica, che influenzano la capacità di coordinare i movimenti per parlare o di organizzare i suoni all’interno delle parole.
  3. Disturbi nei processi linguistici integrativi: come il deficit lessicale-sintattico e quello semantico-pragmatico, che riguardano rispettivamente la comprensione e l’uso appropriato del vocabolario e delle strutture grammaticali, nonché la capacità di interpretare e utilizzare il linguaggio in contesti sociali.

Comprensione e consapevolezza

Il cammino verso il linguaggio è un viaggio unico per ogni bambino. Mentre alcuni superano le sfide linguistiche con il supporto familiare e educativo, altri necessitano di interventi mirati da parte di professionisti esperti. È essenziale che genitori, educatori e operatori sanitari collaborino per riconoscere precocemente i segnali di possibili disturbi del linguaggio e fornire il supporto necessario per il pieno sviluppo delle competenze linguistiche del bambino. Comprensione e consapevolezza sono sono fondamentali per affrontare il disturbo e superare le difficoltà.

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