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La separazione attraverso gli occhi dei bambini

Il libro “Perché proprio a me?” raccoglie disegni e pensieri di bambini che affrontano la separazione dei genitori. Il progetto, promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia, aiuta genitori e figli a gestire il cambiamento con consapevolezza e a costruire una comunicazione positiva, basata sull’ascolto e sulla comprensione

La separazione attraverso gli occhi dei bambini
Conflitto familiare (©depositphotos)

La separazione tra i genitori è un evento che può rivelarsi molto doloroso e destabilizzante per i bambini, che spesso si sentono incapaci di comprendere le ragioni di tale cambiamento. La domanda “Perché proprio a me?” è il grido di molti piccoli che, immersi nelle loro emozioni, si trovano a fare i conti con paure e incertezze legate alla fine della vita familiare che conoscevano. Per loro, infatti, non è solo una questione di cambiamento di casa o routine, ma un vero e proprio ribaltamento del mondo affettivo. Proprio per dare voce a queste esperienze, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha presentato il libro “Perché proprio a me?“, un’opera che raccoglie le parole e i disegni dei bambini che hanno partecipato ai “gruppi di parola“, un progetto pensato per accompagnare i più piccoli in questo delicato momento della loro vita.

Il valore dei gruppi di parola

I “gruppi di parola” sono uno strumento fondamentale per aiutare i bambini a elaborare le emozioni legate alla separazione. Questi gruppi, promossi in collaborazione con il Consultorio familiare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, offrono ai bambini un ambiente sicuro in cui esprimere le proprie paure e riflessioni. Durante le sessioni, i piccoli vengono incoraggiati a disegnare e raccontare le proprie sensazioni, permettendo così agli adulti di comprendere meglio cosa sta accadendo dentro di loro. I disegni e le frasi raccolte durante questi incontri sono stati selezionati e poi inclusi nel libro, un volume che diventa una sorta di “testimonianza” diretta delle emozioni e dei pensieri dei bambini.

Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sottolinea l’importanza di dare spazio a queste emozioni, poiché la separazione non è mai un evento innocuo per un bambino. Incide infatti profondamente sulla sua sicurezza e sul suo equilibrio emotivo. Il progetto, che ha visto la selezione di circa mille disegni, punta a sensibilizzare i genitori sull’importanza di “separarsi bene“, ossia con attenzione al benessere dei figli. Non si tratta di colpevolizzare i genitori, ma di aiutarli a comprendere come gestire la separazione in modo che non danneggi ulteriormente i bambini.

Un libro fatto dai bambini per i genitori

Il libro non è solo una raccolta di emozioni, ma è pensato anche come uno strumento educativo per i genitori. Ogni disegno è accompagnato da un commento esperto che aiuta a decodificare le sensazioni e a comprendere come affrontare insieme il cambiamento. Paola Cavatorta, Direttore del Consultorio familiare, spiega che i disegni scelti raccontano le paure dei bambini, ma anche le loro risorse per affrontare la separazione, come la fiducia, la speranza e l’amore che riescono a mantenere intatti. L’obiettivo è creare un nuovo tipo di comunicazione tra genitori e figli, basata sull’ascolto e sulla comprensione.

Una comunicazione nuova per un futuro migliore

In definitiva, questo progetto è molto più di un semplice libro. È una risorsa che può trasformare il modo in cui i genitori affrontano la separazione, ponendo al centro il benessere dei figli. La consapevolezza delle emozioni dei bambini può infatti aiutare a costruire un ambiente più sereno, in cui il cambiamento non venga vissuto come una ferita, ma come una fase di crescita. In tal modo, separarsi “bene” non significa solo gestire la fine di un legame affettivo, ma anche creare le basi per un futuro sereno e armonioso, in cui i bambini possano sentirsi al sicuro e amati, nonostante tutto.

 

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