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Malattia emolitica del feto: cos’è, quali sono i rischi e trattamento

La malattia emolitica del feto è una condizione grave causata dall’incompatibilità sanguigna tra madre e feto, spesso legata al fattore Rh. Può portare a anemia e complicazioni neonatali significative. La diagnosi precoce e la somministrazione di immunoglobuline anti-D sono fondamentali per la prevenzione e il trattamento

Malattia emolitica del feto: cos'è, quali sono i rischi e trattamento
Donna incinta (©depositphotos)

La malattia emolitica del feto (MEF) è una condizione grave che si verifica durante la gravidanza quando il sistema immunitario della madre produce anticorpi contro i globuli rossi del feto. Questa malattia è spesso il risultato di un’incompatibilità Rh, ma può anche verificarsi in caso di incompatibilità ABO o in presenza di altre condizioni rare. La MEF rappresenta una delle principali cause di mortalità e morbidità neonatale, e la sua gestione richiede un attento monitoraggio e interventi precoci.

Cause e meccanismo della malattia

La malattia emolitica del feto è generalmente causata da un’incompatibilità del gruppo sanguigno tra madre e feto. La situazione più comune si verifica quando una madre Rh negativa porta in grembo un feto Rh positivo. In questa circostanza, il sistema immunitario della madre può riconoscere i globuli rossi fetali come estranei e iniziare a produrre anticorpi per combatterli. Questi anticorpi attraversano la placenta e iniziano a distruggere i globuli rossi del feto, causando anemia e, nei casi più gravi, insufficienza cardiaca o morte.

Oltre all’incompatibilità Rh, la MEF può anche derivare da altre condizioni come l’incompatibilità ABO, che avviene quando la madre ha sangue di tipo O e il feto ha un diverso gruppo sanguigno. Anche se questa forma di MEF è generalmente meno grave rispetto all’incompatibilità Rh, può comunque portare a complicazioni significative.

Sintomi e diagnosi

I sintomi della malattia emolitica del feto possono variare notevolmente. Nella forma più grave, il feto può sviluppare idrope fetale, una condizione caratterizzata da un accumulo di liquido in diverse cavità del corpo. Altri segnali possono includere pallore, ingrossamento del fegato e della milza e segni di insufficienza cardiaca.

La diagnosi precoce è fondamentale. Le tecniche di imaging, come l’ecografia, possono rilevare segni di idrope e altre anomalie. Inoltre, il prelievo di sangue da parte della madre per determinare la presenza di anticorpi anti-Rh o anti-A/B è cruciale per confermare la diagnosi.

Trattamento e prevenzione

La gestione della malattia emolitica del feto dipende dalla gravità della condizione. Nei casi lievi, il monitoraggio regolare può essere sufficiente. Tuttavia, nei casi più gravi, è possibile ricorrere a trattamenti invasivi come la trasfusione intrauterina di globuli rossi, che può salvare la vita del feto.

La prevenzione della MEF è fondamentale. La somministrazione di immunoglobuline anti-D alle donne Rh negative durante e dopo la gravidanza è un metodo efficace per prevenire la sensibilizzazione del sistema immunitario materno e, quindi, la produzione di anticorpi contro il sangue Rh positivo del feto.

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